Alitalia: carrozzone più pazzo del mondo

Aereo più pazzo del mondo

Michael O’Leary, CEO di Raynair, ha detto qualcosa di molto vero, ma molto scomodo. Anzi di verità ne ha dette parecchie e tutte indicibili e scomode. Anche se ha bluffato quando ha affermato di poter fare a meno dell’acquisto di Alitalia.

Ha ragione quando dice che in Alitalia ci sono migliaia di persone che non si sa cosa facciano, ha ragione quando dice che se compra è per comandare, ha ragione a volere la politica fuori dalle decisioni imprenditoriali, ha ragione nel volere anche i sindacati fuori da queste decisioni.

Ma in Italia i grandi carrozzoni come Alitalia sono serviti per scambi elettorali, clientelismo e adesso bisognerebbe mandare tutti a casa. Bisognerebbe ammettere che sono posti di lavoro inesistenti, improduttivi e riducono se non danneggiano la profittabilità di una azienda.

Michael O’Leary ha ragione anche quando vuole i sindacati fuori dalle decisioni aziendali. I sindacati italiani hanno troppo spesso fatto da parafulmine all’incapacità di manager messi dalla politica, perdendo di vista l’obiettivo di difendere i lavoratori.

Oggi Alitalia è un carrozzone da chiudere, forse il miracolo è che la sua estinzione farebbe entrare nelle rotte abbandonate un nuovo player. E Michael O’Leary non vuole faticare. Se riesce a comprare Alitalia a un buon prezzo, chiude il mercato italiano e vince aprendosi al sud del Mondo, dove in realtà vuole operare.

Ma la nostra classe politica, nuova o vecchia operano allo stesso modo, sarà capace di chiudere Alitalia? Oppure il carrozzone più pazzo del mondo dovrà ancora spremere soldi dei contribuenti?

Andrea Grilli

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